HERPES VIRUS CANINO (CHV 1)
QUESTO E’ UN ARGOMENTO MOLTO IMPORTANTE
E DEGNO DI ESSERE PRESENTE IN OGNI SITO DI ALLEVAMENTO,
SIA CANINO CHE FELINO.
LEGGETE E CAPIRETE IL PERCHE’!
Abbiamo deciso di scrivere questo breve articolo per due motivi: innanzitutto perchè non tutti sono a conoscenza di questa patologia che causa non solo morte, ma anche infinite sofferenze fisiche a mamma e cuccioli e infinite sofferenze morali a noi come allevatori, in secondo luogo perché in caso di richiesta di monta il più delle volte ci troviamo davanti a volti stupiti o a voci titubanti, quando chiediamo che venga effettuato anche il tampone per l’herpes virus al partner.
Si tratta di una patologia molto più frequente di quanto non si pensi, , assolutamente NON GENETICA e alquanto pericolosa ingravidanza, tanto da dare altissima percentuale di mortalità neonatale.
Non ultimo, l’Herpes Virus può causare l’infertilità futura della fattrice!
L’esecuzione del tampone effettuato sullo stallone può dare indicazione sulla eventuale obbligatorietà di vaccinazione da effettuare alla fattrice, per evitare non solo i decessi, ma anche le sofferenze dei cuccioli e non di meno della madre.
Dati i tempi lunghi di refertazione, però, crediamo che l’unica vera copertura possa essere garantita dalla vaccinazione.
In presenza dell’Herpes Virus i cuccioli possono nascere morti o morire anche dopo 15 giorni, soffrendo terribilmente in questo breve (ma purtroppo lunghissimo) lasso di tempo.
Se ne fosse affetto lo stallone, lo trasmetterebbe alla fattrice durante l’atto sessuale e questa lo trasmetterebbe a sua volta ai cuccioli; se lo avesse la fattrice lo trasmetterebbe allo stallone, il quale a sua volta ne diverrebbe un veicolo sorgente e quindi lo trasmetterebbe ad altre femmine. Si verrebbe a creare un circolo vizioso senza fine.
Purtroppo l’Herpes Virus si propaga non solo per via sessuale, ma anche per contagio aereo. E’ per questo motivo che dilaga e non si può avere la certezza che un soggetto non lo abbia contratto.
E’ assodato che più dell’80% della popolazione canina mondiale ne sia affetta, soprattutto nelle grandi comunità: canili, allevamenti, rifugi, ma anche aree di sgambamento ed esposizioni.
Una volta contratto il virus, questo resta latente per tutta la vita, magari senza manifestare alcuna sintomatologia… ma è comunque contagioso.
Spesso nel caso di eventi stressanti, come accade per gli esseri umani in cui il fisico diventa più debole, può manifestarsi attraverso segnali che possono sembrare banali: tosse, raffreddore, difficoltà respiratorie, arrossamenti dei genitali e secrezioni anomale dell’apparato riproduttivo.
Tutti questi sintomi piuttosto comuni e frequenti, possono anche NON essere causati dall’herpes virus, ma in ogni caso, anche lo fossero, nel cane adulto si curano con le idonee terapie e con ottimi risultati.
Il vero problema sorge quando il virus è presente in una femmina gravida, poiché inevitabilmente viene trasmesso a tutti i suoi cuccioli, causando riassorbimenti, aborti, nascita di feti prematuri morti e morte dei cuccioli nati vivi entro due settimane di vita; la pericolosità maggiore di propagazione dell’Herpes virus si ha infatti quando passa per via trans placentare dalla madre ai feti.
La patologia di per sé non è assolutamente pericolosa negli adulti, ma è letale se presente nella madre al momento del parto, poiché la prima vera contaminazione nei confronti dei cuccioli avviene durante l’espulsione del feto.
La diagnosi purtroppo non sempre è facile: meglio muoversi circa 3 settimane prima rispetto alla monta e fare un tampone vaginale (o prepuziale nel maschio), piuttosto che un prelievo ematico, poiché gli anticorpi restano nel sangue solo per un breve periodo dopo la contrazione del virus.
Il risultato arriva in genere in 3 settimane: meglio informarsi presso i vari laboratoriveterinari.
Fortunatamente ora esiste il vaccino!
… unico efficace mezzo di prevenzione del manifestarsi della patologia, che si inocula alla madre in gravidanza: questo, come ogni vaccino, permette la produzione di anticorpi contro il CHV1 che passeranno nel colostro che i cuccioli assumeranno nei loro primi momenti di vita.
Il protocollo prevede due somministrazioni: una la settimana prima della monta, e una la settimana prima del parto. Tutto va quindi rigorosamente programmato.
Restiamo comunque dell’idea che prevenire è meglio che curare e che nessuno è migliore del veterinario per illustrare ciò che abbiamo qui descritto in poche parole.
Inutile fare in questa sede una vera e propria lezione di medicina veterinaria: chi lo desidererà potrà eseguire ricerche personali o meglio ancora potrà chiedere lumi al proprio veterinario.
Quello che ci preme far sapere a tutti che esiste una validissima motivazione che dovrebbe spingere ogni allevatore a eseguire e chiedere che vengano eseguite le apposite indagini prima di procedere ad ogni monta.
Nel caso in cui al partner di un nostro soggetto non sia stato eseguito il test, noi procederemo all’inseminazione artificiale, vaccinando comunque la nostra femmina.
Ci è parso corretto ed etico illustrare tutto ciò, con semplici parole, a chi eventualmente desidera utilizzare i nostri stalloni, e anche a coloro ai quali noi eventualmente potremmo chiedere uno stallone per monta.