IL RAPPORTO CANE – BAMBINO
Perché scriviamo e pubblichiamo questa “piccola” nota sul nostro sito?
Semplice, perché talvolta (troppo spesso) ci sconvolgono i fatti di cronaca in cui un cane (di famiglia o estraneo) aggredisce un bambino!
Crediamo sia utile affermare che anche i bambini vanno “educati” al rispetto dei cani e di tutti gli animali in genere, che non tutti i cani sono “buoni e bravi” (il più delle volte non per colpa loro), e che se si fa una scelta così importante, la si deve fare con oculatezza valutando bene più il futuro che il presente, sia per quanto riguarda la propria famiglia, sia per quanto riguarda il tipo di cucciolo che si desidera inserire all’interno del nucleo.
Aggiungiamo che non tutti i cuccioli conoscono in allevamento (cioè nei loro primi due mesi di vita) dei bambini e/o dei neonati: questo comporta che essendo comunque “cani” con un loro istintivo senso predatorio, possono, se non ben indirizzati, a considerare i bebè come dei pupazzi o peggio delle prede. Gli imprinting forniti in questo periodo sono fondamentali e sono la base della loro vita futura.
Noi ora abbiamo la fortuna di avere due piccoli cuccioli umani, i gemellini di mamma Valentina… anche loro cresceranno, ma cresceranno con i nostri pelosi, impareranno così tantissime cose ed anche i nostri cuccioli a quattro zampe sapranno cosa significa avere a che fare con dei bebè oggi, e con dei bambini domani!
Che l’australian sia una razza meravigliosa è assodato, che sia un ottimo compagno per dei bimbi è sicuro, ma vogliamo ribadire ugualmente qui di seguito ciò in cui fermamente crediamo!
Non c’è nulla di meglio per i bambini ed i ragazzi di crescere con un amico peloso! Vi sono testimonianze che dimostrano quanto siano diversi, più maturi e saggi, coloro che fin da piccoli conoscono altre forme di vita oltre agli “umani”. I bimbi che convivono con gli animali hanno uno spiccato senso del rispetto e sanno “dare e prendere” affetto in modo più completo! Il rapporto emozionale naturale fa sì che automaticamente il bambino comprenda che esistono figure diverse da quelle umane: quelle che lui ha conosciuto alla nascita e che avevano rappresentato il suo unico riferimento.
Che il cane sia un’ottima compagnia è ormai risaputo, ma occorre sapere che la prima cosa da fare è insegnare al bambino che occorre essere cauti, tranquilli e fargli comprendere che un animale è comunque una grossa responsabilità: gli si deve insegnare che non sono giocattoli, bensì esseri viventi che diventano dei compagni di vita e di avventura se vengono rispettati. Il rapporto cane – bambino deve quindi essere mediato dagli adulti e probabilmente anche gli adulti faranno come stiamo facendo noi: scopriamo ogni giorno qualcosa di nuovo, qualche dote speciale dei nostri cani che mai avremmo immaginato, e fondamentalmente un nuovo modo di interagire con loro.
Ciò che accomuna l’uomo con il cane sono la socialità, la curiosità, la voglia e il bisogno fisico di muoversi, la voglia di giocare e lo spirito di adattabilità. Nel bambino sono innate e quindi si esprime con naturalezza verso un peloso.
Tra il bambino e il cane si instaura una complicità non comune: il bambino, anche il più piccolo, impara senza volerlo ad osservare i comportamenti e a capire il significato delle posture, impara ad interpretarli e ad assecondarli per poter felicemente giocarci insieme.
Il cane rappresenta il compagno di giochi e quindi lo scambio di affettuosità si instaura senza bisogno di parlarsi: questa è una preziosità che lo incita a gestire autonomamente delle sensazioni differenti e allo stesso tempo si rende conto di avere un compagno fidato che non giudica mai. Questo porterà il bimbo a non avere mai paura di ciò che non conosce e ad affrontare nella vita futura tutte le nuove esperienze con più serenità ed acquisteranno sicurezza.
Psicologicamente il bambino impara a pazientare per ottenere qualcosa, andando in avanscoperta del mondo con un amico a quattro zampe. Il bimbo piccolo impara anche a camminare tenendosi aggrappato al proprio cane, sempre ammesso che sia un cane paziente e di indole molto buona! La comunicazione che un bimbo mette in atto per giocare con il cane è un plus valore che si rivelerà meglio nei tempi futuri.
Ciò che lega maggiormente il cane al bambino sono la sincerità e la spontaneità: motivazioni che entrano dentro al bambino e che si porterà dietro per tutta la vita con gioia, poiché il suo animaletto contraccambia con la medesima spontaneità e questo li porta a costruire un rapporto basato sulla stima, confidenza e gioia reciproca.
Il beneficio di avere un cane è che il cane è per antonomasia un complemento per l’uomo: grazie a lui si socializza anche solo con le passeggiate, grazie a lui si conoscono nuovi posti e nuovi amici, grazie a lui intervengono le emozioni, grazie a lui si impara lo spirito di adattamento, grazie a lui si impara il “movimento”.
Questo è anche il principio della pet therapy: avere un animale aiuta lo sviluppo sociale (es. autismo), aumenta la sfera cognitiva (disturbi psichiatrici), invita l’allargarsi della sfera emotiva (disturbi nell’apprendimento) e favorisce le attività motorie (problemi neurologici). Il cucciolo d’uomo che cresce con un animale ha sicuramente una qualità di
vita migliore! E’ certamente più educativo portare il proprio cagnolino al parco piuttosto che restare in casa a giocare con i video games, ad esempio.
E’ educativo coinvolgere i bambini nella somministrazione del cibo e dell’acqua, nel tenere il guinzaglio in passeggiata, nella spazzolatura del pelo… Ogni stimolo a partecipare attivamente nella gestione del proprio cagnolino porta a crescere mentalmente.
Per natura bambini ed animali sono un binomio fantastico: non è un caso che chi ha trascorso la propria infanzia con un cane abbia sempre dei ricordi fantastici e sereni!
La cosa più importante è che venga spiegato al bambino che l’arrivo di un nuovo cucciolo cambierà qualcosa nella famiglia, che bisogna essere tutti uniti in questa avventura, che non è un giocattolo bensì un essere vivente con delle esigenze a cui tutti devono far fronte e che merita rispetto.
Il bambino piccolo non può avere un grande senso di responsabilità: occorre insegnargli ad esempio che non si corre, non si tira la coda, non si deve gridare… Ricordiamoci che NOI siamo l’esempio, e quindi saremo NOI adulti in primis a comportarci adeguatamente.
Ricordiamoci anche di insegnare al bambino che non tutti i cani sono uguali, e che i cani altrui non sono “il suo cane”, e quindi non si può precipitare verso di loro nello stesso modo, che dovrà chiedere il permesso prima di accarezzarlo, che non deve mai fissarlo negli occhi, ecc ecc…
Ma… Quando accade invece che arriva il bebè in una casa dove c’è già un cane? Sappiate che per il cane non è così scontato sapere che cosa siano i bebè. Questi esserini urlanti, che fanno un buon profumino e sono soffici come un pelouche sono dei perfetti sconosciuti facilmente paragonabili ad un giocattolino da mordere e scuotere sconsideratamente . Quando Jodie e Joshua sono arrivati a casa, non abbiamo fatto altro che presentarli ad uno ad uno, con calma e tranquillità assoluta, senza alcun timore: ogni pelosone ha reagito a modo suo, quindi sappiate che non c’è una regola. Ma ognuno di loro lo ha annusato, lo ha leccato (alcuni inorridiscono ma è l’unica cosa che il cane sa fare e vuole fare… meglio lo faccia ora che dopo!) e poi ha guardato noi come a chiedere…”Beh? Che è sta cosa?”. Immediatamente tutti hanno compreso che quelle cose rotonde, rosee, piccoline e sgambettanti erano un qualcosa di molto particolare, a cui tenevamo, e quindi rappresentavano un nuovo arrivo nel branco. Non solo… ci hanno stupito ancora una volta con la loro spiccata intelligenza: già alla sera l’istinto di protezione era tangibile.
La gerarchia preesistente ha subìto uno stravolgimento, ed è questo che bisogna far benevolmente accettare al cane che ha condiviso la vostra vita famigliare sino ad ora. Un altro segreto è il coinvolgimento dei cani, anche solo a parole, nei momenti in cui ad esempio si cambia il classico pannolino! In tal modo si evita la gelosia e li si rende complici . Questo servirà a che un domani i nostri cani saranno istintivamente i loro guardiani.
Chi porta a casa un bebè ha il dovere di istruire il proprio animale: soltanto così si potrà vivere una vita serena!
Ci sarebbero tantissime altre cose da scrivere, ma questo non è un trattato di psicologia infantile, per cui ci limitiamo a mettere qualche immagine esplicativa, nella speranza che i genitori non vengano del tutto fuorviati dai tristi episodi che talvolta (ingiustamente) evocano timori generalizzati.
Ora possiamo vantarci di vivere personalmente questa meravigliosa esperienza e ne siamo veramente entusiaste!
Ora sappiamo che possiamo contare su dei fantastici protettori che con i figlioli di mamma Valentina divideranno anche pelouche, freesbe e palline!