ROGNA DEMODETTTICA (O ROGNA ROSSA)
Uno dei farmaci usati più spesso per la cura della rogna demodettica è l’Ivermectina. Attenzione quindi quando andate dal veterinario:
avvertitelo subito che l ‘australian shepherd è un cane probabilmente affetto da MDR1,
e quindi l’ivermectina non deve essere usata!
Il Demodex canis è un acaro specie specifico (cioè solo del cane e non trasmissibile all’uomo) normalmente presente nei follicoli piliferi cutanei di ogni cane poiché viene trasmesso al cucciolo dalla mamma durante l’allattamento. Si nutre di sebo e detriti cellulari per cui il suo ciclo vitale normale di circa 25 / 30 giorni inizia e termina sulla cute dell’animale.
A volte, soprattutto in situazioni di stress (malattie, lavoro intenso, diminuzione delle difese) questo acaro si riproduce abnormemente dando origine ad una patologia ben visibile, che può essere limitata ad alcune zone oppure generalizzata. Esiste fortunatamente un trattamento specifico che però può anche essere lungo.
La demodicosi è considerata una malattia multifattoriale per cui occorre un’analisi approfondita per eliminare non soltanto l’eccesso degli acari sulla cute, ma anche il motivo per cui si è venuta a manifestare. Molto spesso nei cuccioli questa patologia passa da sola con la maturazione del sistema immunitario.
Forma localizzata
E’ più frequente nei cani giovani, entro i due anni di età e si manifesta con la perdita di pelo a piccole zone (alopecia) nella testa (soprattutto il contorno di occhi e bocca) e negli arti anteriori, eritema (da qui il termine “rogna rossa”) fino ad arrivare a desquamazione della cute con evidente prurito. Spesso recede spontaneamente in tempi relativamente brevi.
Forma generalizzata
La sintomatologia cutanea interessa una vasta parte del corpo, zampe comprese, ed è molto evidente. Sono presenti dei comedoni (grosse pustole) che ben presto si ledono, emettono liquido purulento e sovente si infettano; possono comparire anche delle croste evidenti e molto rilevate. Nei casi più gravi possono comparire anche febbre, sonnolenza patologica (letargia) ed astenia.
Questa patologia viene sempre innescata da una situazione stressante per l’animale, che può essere anche banale (un cambio di alimentazione), una questione normale (il calore nella femmina), oppure una questione psicologica (l’inizio di un addestramento). Ma se questo si verifica dopo una malattia (patologie tiroidee, tumori, patologie linfonodali), allora la prima cosa da fare è curare questa che è la causa scatenante, e in seguito poi curare le lesioni cutanee.
La diagnosi viene fatta con certezza solo mediante il prelievo di un raschiato cutaneo molto profondo perché deve essere comprensivo del liquido essudativo della lesione stessa.
La rogna rossa, tanto brutta a vedersi, è una patologia che fa paura perché tutti temono “si attacchi”, ma non temete: non si trasmette mai per contagio diretto!
La cura
La cura (a prescindere dal fatto che è basilare curare la patologia scatenante se presente) è a base di spugnature con degli antiparassitari. Occorre fare molta attenzione che l’animali non si lecchi, perché l’ingestione può essere molto dannosa e provocare anche avvelenamento.
Fortunatamente sono stati messi in commercio degli appositi spot-on che sono meno perisolosi poiché vanno applicati in zone in cui l’animale non arriva a leccarsi, ma nel caso in cui questo conviva con altri animali occorre fare molta attenzione affinchè nel gioco o comunque durante la convivenza quotidiana non vadano a piantare la bocca proprio nella zona in cui è stat applicato il farmaco.
Il trattamento verrà interrotto solo a guarigione avvenuta che è diagnosticabile soltanto dopo due raschiati entrambi negativi (eseguiti a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro).